L’ozonoterapia è una pratica medica utilizzata per il trattamento di diverse condizioni patologiche ed è oggetto di crescente interesse nell’ambito sportivo. Mentre la sua efficacia nel favorire la guarigione e ridurre l’infiammazione è ampiamente riconosciuta, stanno emergendo interrogativi sull’eventuale impiego dell’ozonoterapia a fini di migliorare le prestazioni atletiche, suscitando dibattiti etici e questioni legate al doping nello sport.
Questo articolo esplora il ruolo dell’ozonoterapia nell’ambito sportivo, focalizzandosi sull’etica e sulla possibile applicazione impropria della terapia come metodo di doping.
Cos’è il doping?
Il termine “doping” si riferisce all’uso improprio di sostanze o pratiche volte a migliorare artificialmente le prestazioni sportive di un atleta. Queste sostanze o metodi possono includere l’uso di farmaci, sostanze chimiche, manipolazioni genetiche o pratiche non conformi alle normative sportive ufficiali.
Il doping è considerato un comportamento anti-etico e illegale nello sport, poiché viola i principi di lealtà e integrità nelle competizioni. Le organizzazioni sportive internazionali hanno stabilito regole e regolamenti per prevenire e contrastare il doping, garantendo un ambiente di gioco equo e sicuro per tutti gli atleti.
La domanda che potrebbe sorgere è quindi la seguente: l’ozonoterapia in ambito sportivo è legittima o viene classificata come un metodo di doping? Vediamolo insieme.
Effetti e benefici dell’ozonoterapia
L’ozonoterapia offre una serie di benefici che la rendono una pratica terapeutica versatile e efficace. Questo trattamento impiega una combinazione di ossigeno e ozono, che ha dimostrato di migliorare la circolazione sanguigna, favorendo un migliore apporto di ossigeno ai tessuti.
Grazie alle sue proprietà antibiotiche, antinfiammatorie, antidolorifiche e antiossidanti, questa terapia può aumentare l’energia e la vitalità del paziente, accelerare il recupero dopo un infortunio e migliorare le prestazioni sportive. Inoltre, l’ozonoterapia può essere un valido supporto in diverse patologie, offrendo un approccio terapeutico complementare in molteplici contesti medici.
Nell’ambiente sportivo, l’ozonoterapia è impiegata per alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione associati a patologie chiaramente identificate, come ad esempio:
- Lesioni e infiammazioni dei tendini, sia in forma acuta che cronica,
- Dolore muscolare e vertebrale,
- Dolori articolari derivanti da traumi.
Effetti dell’ozonoterapia sulle prestazioni sportive
L’ozonoterapia può avere diversi effetti positivi sulle prestazioni sportive, tra cui:
- Miglioramento della circolazione sanguigna: L’ozonoterapia può ottimizzare il flusso sanguigno attraverso la stimolazione della produzione di ossido nitrico nei vasi periferici, migliorando così l’apporto di ossigeno ai tessuti e favorendo il metabolismo cellulare.
- Aumento dell’energia e vitalità: Grazie al miglioramento della circolazione e del metabolismo cellulare, i pazienti sottoposti a ozonoterapia possono sperimentare un aumento dell’energia e della vitalità.
- Accelerazione del recupero post-infortunio: L’ozonoterapia può contribuire a ridurre il tempo di recupero dopo un infortunio, favorendo la guarigione dei tessuti e alleviando l’infiammazione.
- Effetto antidolorifico e anti-infiammatorio: L’ozonoterapia può contribuire a ridurre il dolore e l’infiammazione, il che può essere particolarmente utile per gli atleti che affrontano lesioni o soffrono di affaticamento muscolare.
Regolamentazione dell’ozonoterapia
Nel decreto ministeriale del 12 marzo 2009 “Aumento del Trasporto di Ossigeno”, possiamo leggere che: “È proibito l’uso di procedure, metodi e composti che consentono di modificare allostericamente l’emoglobina al fine di aumentare il rilascio dello stesso a livello periferico… nonché la somministrazione di 2,3-difosfoglicerato e di metilacetrilfosfato”.
Questo potrebbe rappresentare un ostacolo per gli atleti che, tra la varie modalità di somministrazione dell’ozono, scelgono di avvalersi della Grande Auto-Emoinfusione (GAE).
GAE e doping ematico
Tramite il procedimento della Grande Auto-Emoinfusione è possibile migliorare la disponibilità di ossigeno ai muscoli. Grazie a tale proprietà l’autoemoinfusione è in grado di innalzare il livello delle prestazioni sportive dell’atleta che ne fa uso di circa il 5-10%.
A causa di questo effetto, la GAE può essere utilizzata durante gli allenamenti sportivi, ma non è lecita prima di un evento agonistico, in quanto si andrebbero ad alterare artificialmente le prestazioni fisiche.
Tuttavia, l’ozonoterapia facilita il recupero muscolare e articolare in seguito a un infortunio o a una immobilizzazione forzata, perciò il suo utilizzo, se correlato a patologie chiaramente accertate e opportunamente documentate, è lecito. La l.376 “Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping” sancisce che: “In presenza di condizioni patologiche dell’atleta documentate e certificate dal medico, all’atleta stesso può essere prescritto specifico trattamento purché sia attuato secondo le modalità indicate nel relativo e specifico decreto di registrazione europea o nazionale ed i dosaggi previsti dalle specifiche esigenze terapeutiche” (1).
L’atleta che ne fa uso ha l’obbligo di tenere a disposizione delle autorità competenti la propria documentazione medica, per verificare che il suo uso sia legittimo.
Nonostante siano stati introdotti test antidoping mirati a individuare l’autoemotrasfusione, la strategia più diretta ed efficiente per contrastare questo fenomeno e il doping ematico in generale consiste nella sorveglianza regolare e obbligatoria dei parametri ematologici dell’atleta, tra cui emoglobina, ematocrito, globuli rossi e reticolociti, mediante l’uso del passaporto biologico.
Conclusioni: l’ozonoterapia è considerata doping?
La questione se l’ozonoterapia debba essere considerata doping dipende dall’uso specifico e dal contesto in cui viene impiegata. In generale, il doping si riferisce all’uso improprio di sostanze o metodi che mirano a migliorare le prestazioni atletiche in modo non etico o non conforme alle regole sportive.
Se utilizzata per trattare condizioni mediche legittime e conformemente alle prescrizioni mediche, non dovrebbe essere considerata doping. Tuttavia, se viene utilizzata in modo improprio o non etico per migliorare le prestazioni sportive al di là delle indicazioni mediche, potrebbe essere considerata una violazione delle normative anti-doping.
È importante che gli atleti e i professionisti medici seguano le regole e le linee guida stabilite dalle autorità sportive per garantire un gioco equo e sicuro.
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Note
(1) https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2000;376